Il tempo vola, ma non è mai tardi per scrivere un Nuovo Capitolo

Fugge irreparabilmente il tempo, asseriva Virgilio.

Di motivi per essere d’accordo con lui ce ne sono proprio tanti.

Non sempre però, la fugacità del tempo è lì per metterci i bastoni tra le ruote. Proviamo a capire come, nella comunicazione scritta, il tempo può diventare un buon alleato e un ottimo motivo per evitare di farci sconvolgere e iniziare a vederlo come una risorsa.

Chi come me scrive per lavoro, e anche chi con la scrittura non ha un rapporto idilliaco e preferisce affidarsi a un copywriter professionista (Presente e a disposizione!), deve fare comunque i conti con il tempo che (s)corre…

…e non solo!

Gli ostacoli e la mole di lavoro superano la questione spinosa del tempo”.

È così che la tentazione di fare un passo indietro prende il sopravvento.

Ci sta. Le spine da sfilare sono tante:

  • hai una camionata di materiale in bozza, non sai che cosa cancellare e che cosa tenere;
  • i tuoi testi necessitano di cura editoriale e di fluidità, per essere letti e apprezzati fino in fondo;
  • vorresti un parere super partes sul nostro operato, che non ci convince al 100%;
  • la professionalità e le competenze prevalgono rispetto all’aspetto umano, ciò su cui invece dovresti assolutamente puntare;
  • i contenuti partono da una buona base creativa, ma non tengono conto dei tuoi valori e della mappa delle tue parole chiave;
  • l’eterno dilemma: non ti decidi ad aprire un sito proprietario, nonostante ti manchi una presenza solida ed efficace nell’oceano digitale;
  • idem per la creazione delle grafiche di sito e social: non funzionano, perché non sono coerenti con il tuo modo di esprimerti.

Perché non provi ad aprire un Nuovo Capitolo, con lo spirito di un esploratore alla scoperta della sua verità espressiva?

Di carne al fuoco, quando si parla di Nuovo Capitolo, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione scritta legata alla scoperta dell’identità verbale, ce n’è sempre tanta. È dura rimanere al passo, ma non esserci, almeno con un sito proprietario o con un profilo social, penalizza qualunque tipo di progetto orientato al business. È inutile girarci intorno, prendere in considerazione di partire dal pulito, mettendo da parte la paura di non risultare abbastanza interessanti, è l’unica strada da percorrere.

Lavora con impegno al tuo Nuovo Capitolo. Non preoccuparti di quanto tempo occorre, piuttosto cerca e ricerca le parole che ti muovono qualcosa dentro

Comunicare attraverso la scrittura non è semplice, ma non è nemmeno impossibile. Bisogna entrare nell’ottica di tenere quello che serve, ovvero lo stretto necessario che riflette i tuoi valori e la tua personalità. Arrivarci è faticoso, ma vuoi mettere la soddisfazione di presentarti al pubblico con un’idea che ha mosso i primi passi con te, e perché no, anche grazie alle tue inevitabili insicurezze? Hai mai pensato al fatto che a permetterti di capire dove andare a scavare per seguire la direzione giusta, sono proprio quelle insicurezze?

Il rischio di perderti a metà strada c’è, ma tu prova a guardare oltre, ogni giorno

Se hai scelto di gestire da solo il tuo ecosistema narrativo e a un certo punto ti senti in balia delle onde, mi sento di darti un consiglio: fermati e metti nero su bianco i motivi per cui ti sei arenat*. Poniti alcune (apparentemente) semplici domande sugli aspetti che ti pesano e sulle ragioni che rallentano il ritmo del tuo sentire.

Tempo Tempo

Perdere il senso del tempo è normale, ti aiuta paradossalmente a riprendere in mano la situazione

Ci (s)fugge di mano e non sempre lo impieghiamo come vorremmo o come dovremmo. Il condizionale ci sta tutto, anche se incute un certo timore, intendiamoci, mai quanto il congiuntivo e la consecutio temporum. La verità è che questo tempo verbale, il condizionale, è francobollato all’incertezza. Il tempo del dubbio influenza il nostro modo di esporci molto di più del presente e del futuro.

“La possibilità di” o “il desiderio di” fare qualcosa, nel nostro caso comunicare il carisma espressivo con le parole, dipende da altre condizioni, che volente o nolente ci disorientano e ci fanno perdere la bussola.

Sostanza e poetica ti aiutano a uscire dal “vorrei ma non ci riesco” e a entrare nella visione dell’opportunità di rivelarti

È più forte di noi, vivere nel qui e ora rappresenta “il pessimismo e il fastidio” di questi tempi subordinati all’apparenza e alla velocità supersonica.

Nella vita, come nella scrittura, facciamo fatica ad afferrare il senso più poetico del tempo, eppure è lì che si nasconde l’essenza del nostro linguaggio, tra una frazione di secondo e l’altra.

La nostra visione del mondo è condizionata dai numeri, ma noi possiamo fare molto per rallentare e metterci in equilibrio. Dobbiamo imparare a prendere le distanze dall’incalzare fisico del tempo. Se pensiamo di non avere niente da dire, in questo caso da scrivere, non scriviamo. Preserviamo i nostri momenti di caos, finché non si calmano le acque.

Ci sono passata, perciò anche in questo caso mi sento di darti qualche consiglio

Rimanda la pubblicazione dei contenuti a quando sarai più lucid* e meno legat* dalle aspettative, in questo modo proteggi le tue reali aspirazioni, il tuo reale, autentico e profondo modo di vivere i momenti di caos. Custodisci il pensiero che c’è dietro il tuo progetto, mentre cerchi di superare lo spauracchio del blocco creativo.

Ecco 10 domande scomode che possono servirti a mettere almeno un po’ di ordine

    1. Quando sei impegnat* nella creazione di contenuti come ti senti?
    2. Soddisfatt* insoddisfatt*?
    3. Frenat* o liber*?
    4. A fuoco o in apnea?
    5. Carich* o svuotat*?
    6. Sei te stesso quando scrivi, oppure sono le aspettative a parlare per te?
    7. I contenuti che condividi parlano solo di te e non del tuo pubblico?
    8. Credi di creare una connessione emotiva con gli stati d’animo che stai comunicando?
    9. Le parole che usi ti appartengono veramente?
    10. Credi che staresti meglio se smettessi di indossare la maschera che ti impedisce di lavorare sulle tue intenzioni, senza la paura del giudizio?

Le 10 risposte servono a farti riflettere su quanto ti senti a tuo agio nel tuo attuale itinerario comunicativo. Puoi partire da qui per pensare a scrivere un Nuovo Capitolo comunicativo, più centrato.

Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. 

(Goethe)

Infine… sei giunt* alla conclusione che vorresti o che vuoi cambiare qualcosa?

Se la tua risposta è declinata al presente, ci siamo. Per farlo però devi (ri)prendere in mano il timone del tuo sentire. Le 10 domande sono solo un piccolo assaggio. Non bastano. Per indirizzarti verso un Nuovo Capitolo che duri nel tempo, occorre schiudere il bocciolo e rifiorire. Siamo nella stagione giusta, che accoglie di buon grado i fiori spontanei come te, che devi sono acquistare un po’ più di fiducia nelle tue capacità espressive.

Tenere chiusi in un cassetto i testi, che parlano veramente di te, per paura di non essere abbastanza, è un errore. Tra quelle righe c’è la concreta possibilità, il reale desiderio di essere, a prescindere dai risultati che desideri ottenere e dal nostro amato e odiato tempo.

Liberati dell’ombra della giusta e buona impressione e prendi il largo a vele spiegate

Rimani ancorato a te stesso, più dentro i tuoi valori e meno dentro il rumore, che credi possa funzionare. La connessione emotiva con il tuo pubblico avviene spontaneamente, prima ancora di qualsiasi strategia di comunicazione senza poesia, studiata a tavolino magari con l’aiuto di uno spietato algoritmo. Il marketing, soprattutto se sei un freelance o un solopreneur, si basa principalmente sull’aspetto umano, che non è paragonabile al successo transitorio e illusorio ottenuto in poco tempo (e ahimè) con tanti soldi… non sempre ben spesi.

 

 

Ciao, grazie per aver letto questo post.

Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti.

Scrivo testi per te e con te.

Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua straordirarietà e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.

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