Vorrei lasciare un’impronta

Vorrei lasciare un’impronta, quante volte l’hai pensato? Perché non ci riesci? Forse perché ti senti poco incisivo e non abbastanza naturale nel modo in cui ti esponi e ti poni. Quanti dubbi sorgono quando in testa regna la confusione. Una cosa è certa: determinati pensieri e parole per essere efficaci hanno bisogno di spazio e di fiducia incondizionata da parte tua. Un’identità professionale comunicativa non può permettersi di esprimersi come una qualsiasi, senza una personalità e una direzione precise.

Per comunicare in modo naturale è necessario sviluppare una certa propensione a lasciarsi andare, all’istinto, per far affiorare quei lati nascosti che hai sempre ignorato, ma che possono fare la differenza. Ma non è mica finita qui. Comunicare implica fare un lavoro immenso su te stesso e fare pulizia di un vocabolario impersonale e ordinario. L’elemento che rende completa e spontanea un’identità professionale è senza dubbio, prima di tutto, il carattere del professionista.

Vorrei lasciare un’impronta

Ti starai chiedendo come puoi arrivare a sfiorare l’istintività, la parte sfuggente di te, che non sei abituato a vedere e che sbloccherebbe certe insicurezze espressive e alcuni preconcetti che impediscono alle tue capacità e alle tue tendenze di prendere il largo nella tua strategia di comunicazione. La risposta risale a tanto tempo fa…

Animali e piante, sulla scia dell’archetipo

Gli uomini sono legati da un filo impercettibile che li ricongiunge alla natura e alla filosofia archetipale attraverso animali e piante. In particolare, il processo di ricongiungimento tra l’uomo e una specie animale risale al Medioevo, quando gli stessi animali assumevano il ruolo di guardiani, di totem e di guide.

È così ancora oggi. Questa chiave di lettura primordiale è un passaggio determinante nel viaggio ancestrale alla scoperta di sé e della propria identità

Questa sorta di incontro-identificazione avviene sotto forma di ricerca interiore, esplorando l’habitat delle sensazioni, delle caratteristiche in comune e delle antiche ispirazioni che rievocano magiche e impalpabili connessioni emotive.

Avvicinarsi al fascino irresistibile e arcaico della natura, tuttavia, non è per tutti. Solo le persone che custodiscono l’intenzione sottile di ritagliarsi istanti preziosi per sé, in cui sono compresi il lavoro e l’approccio personale allo scenario magico e allo stesso tempo drammatico che è la vita. È in questo frangente esplorativo che l’unicità si palesa come un barlume nel buio.

Il viaggio ancestrale alla scoperta della tua vera natura è una questione delicata e spinosa che non può essere risolta in un giro di clessidra. Non bisogna sottovalutare la complessità che deriva dalla decisione di riconoscere quel barlume e farlo tuo fino in fondo non senza la giusta convinzione.

Vorrwi lasciare un‘impronta

A proposito di convinzioni, alcuni professionisti vogliono e credono nel tutto e subito o nel poi che sembra non arrivare mai. L’impazienza e il passato non sono alleati di un’evoluzione e di una realizzazione duratura. La natura ha molto da insegnare all’uomo anche da questo punto di vista, perché le conquiste importanti si collocano soprattutto in un presente duro e non sempre raggiungibile. Le stesse conquiste si proiettano nel futuro quando c’è di mezzo un progetto che ti sta a cuore e che sei disposto a curare e proteggere fino a… non si sa bene quando. L’attesa e l’impegno costante nel mantenere una direzione ben delineata sono i “segreti” di una figura professionale che migliora nel tempo e si riconosce uscendo dall’ombra del perfezionismo e del conformismo. 

Vorrei lasciare un’impronta è un’opportunità nata con l’intento di incoraggiarti come persona e come professionista a uscire da alcuni schemi prestabiliti

Vorrei lasciare un’impronta di MAREIOS è un TEST che non ha la presunzione di arrivare a rivelarti una precisa rotta. Per questo, ce lo siamo già detti in altre occasioni, ci vuole un lavoro immenso. Vorrei semplicemente farti entrare in un terreno da coltivare e in cui inizia a germogliare l’attitudine a fiorire in modo naturale e spontaneo. Questo piccolo strumento è un modo giocoso e stimolante per indirizzarti nella scelta di un tassello identitario e di un “habitat” ideale per te. Non uscirai solo da questa mini-avventura. Al tuo fianco ci sarà la creatura terrestre o marina a cui ti senti più vicino.

Credo molto nell’esplorazione e nella rivelazione di capitoli inediti che si celano dietro la personalità dei professionisti che non hanno ancora individuato dove e su che cosa puntare per emergere o riemergere. Tutto sta nel trovare o nel ritrovare il centro della sfera emozionale che hai messo da parte, perché la ritieni troppo privata, ma in realtà non lo è.

I sogni e i perché sono racchiusi lì, dove pensi di non arrivare. Tutto ha inizio da alcune semplici ma per nulla banali quesiti dettati da un desiderio: essere semplicemente con le tue naturali sfumature e inclinazioni.

VORREI LASCIARE UN’IMPRONTA È UN PICCOLO PUNTO.

Mettiamolo insieme!

Da dove devo partire per narrare la piccola impresa personale-lavorativa che vorrei attraversare? Come fa la mia impresa a diventare interessante per i clienti, per i lettori che desiderano sfogliare pagine di vita che catturano l’attenzione?

L’indissolubile legame tra protagonista del racconto e chi ne percepisce le sfumature è la risposta. In poche parole sei tu che lasci l’impronta e che condividi l’esigenza di aprirti e di smettere di nasconderti dietro una natura non completamente tua.

Ricorda: la ricerca dell’unicità inizia anche da piccoli passi e piccoli punti come questo.

Mettiamolo insieme!

Ciao, grazie per aver letto questo post.

Sono Marina, curo l’identità verbale dei liberi professionisti e scrivo testi per siti web.

Insieme tracciamo la vera rotta della tua strategia di comunicazione, per imparare a riconoscere la tua verità espressiva e a raccontarti con successo nell’oceano digitale.

 

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